
Avreste mai detto che la storia dei Rolex Pre-Daytona fosse una delle più curiose e affascinanti dell’orologeria? Partendo col definire il significato di Pre-Daytona, tale espressione designa i cronografi impermeabili di Rolex prima dell’avvento, appunto, del Daytona, quindi prima del 1963.
Tali orologi già delineano la cifra stilistica che Rolex adotterà per realizzare il suo celebre modello, il quale ne riprende numerosi tratti di cassa, quadrante e movimento. La collocazione temporale spazia dal 1950 al 1963, pochi anni in cui si sono succedute referenze oggi considerate dei classici intramontabili.

Rolex 5034
Il primo modello afferente alla serie dei Pre-Daytona è il 5034, apparsa sui cataloghi Rolex per un solo anno, ovvero nel 1949. Tale referenza conserva un fascino del tutto particolare, dettato dalla rarità e dallo stile che si configura come un trait d’union tra la vecchia e la nuova produzione. Per quanto concerne la rarità, la 5034 risulta uno dei cronografi più ambiti nel mondo del collezionismo ed, al contempo, quasi impossibile da scovare.
Infatti, Rolex ne ha prodotti solamente 24 esemplari, perfettamente divisi fra oro giallo ed oro rosa. La 5034 rappresenta il primo cronografo di Rolex ad unire un cronografo tre contatori, caratteristica comune a tutti i Pre-Daytona, ad una cassa Oyster. I pochi esemplari apparsi sul mercato fino ad ora recano un quadrante bianco con finitura grenè e doppia scala tachimetrica e telemetrica, che conferiscono un piglio decisamente sportivo e moderno all’orologio.

Il calibro di riferimento è il Valjoux 72, movimento largamente impiegato, tanto sui Pre-Daytona, quanto sui Daytona. Vista l’estrema rarità, sono pochissimi i passaggi in asta registrati, l’ultimo dei quali risale al 2020, presso la nota casa d’aste Phillips.
Rolex 6034
Con l’avvento del nuovo decennio, Rolex decide di formalizzare gli stilemi della precedente referenza 5034, introducendo un nuovo modello prodotto su più ampia scala, il 6034. Infatti, anche tale referenza presenta una cassa cosiddetta monoblocco, ovvero realizzata in due pezzi con lunetta solidale alla cassa e fondello a vite.
Prodotta sia in oro che in acciaio, la referenza 6034 mostra un’incredibile varietà di quadranti, soprattutto riguardo a colorazioni, scale ed indici. Un’altra contiguità con la referenza 5034, può essere rinvenuta nella scritta “anti-magnetic” ad ore 6, la quale pone l’accento sulle proprietà del movimento, caratteristica non scontata per l’epoca. Nonostante l’esatto ammontare della produzione del 6034 non sia certo, possiamo affermare che esso si attesta sui 3700 esemplari. Una tiratura certamente ampia, soprattutto per il tempo, ma comunque irrisoria rispetto ai numeri di oggi.


Come per ogni segnatempo d’epoca, anche in questo le quotazioni possono subire delle oscillazioni clamorose, a seconda della configurazione e delle condizioni dell’esemplare in oggetto. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un innalzamento dell’interesse da parte dei collezionisti nei confronti dei Pre-Daytona, con particolare riferimento agli esemplari eccezionali. Ad oggi le configurazioni più ambite sono la cassa in acciaio con quadrante nero e le casse in oro. Queste ultime risultano molto più rare di quelle in acciaio su cui si è concentrata la maggior parte delle produzione e se ne contano poche decine di unità. Il calibro adottato è il classico Valjoux 72 modificato da Rolex per adattarlo ai propri standard qualitativi.
Negli anni le aste ci hanno regalato diversi 6034 degni di nota, il più importante dei quali è stato venduto da Christie’s nel 2017 per 552.000 franchi, stabilendo un record ancora oggi imbattuto per la referenza. Si trattava di un 6034 con cassa in acciaio e quadrante nero, il quale nel tempo è completamente virato al marrone, caratteristica estremamente apprezzata dai collezionisti. Nel 2012, sempre Christie’s, ha proposto un 6034 in oro in eccezionali condizioni, battuto per 155.000 franchi.
Rolex 6032
Il 6032, il quale adotta anch’esso la cassa monoblocco, rappresenta una delle referenze più inusuali mai prodotte da Rolex. Infatti, oltre ai numeri di produzione limitati, tale referenza non incassa l’usuale Valjoux 72, ma un Valjoux 23. Ciò lo rende il solo Pre-Daytona, insieme alla successiva referenza 6232, ad avere un quadrante con soli due contatori cronografici. Venendo all’incredibile rarità di questo modello, osserviamo come al netto di circa 13 esemplari mai realizzati, solo 4 sono apparsi sul mercato nel corso degli anni.

Rolex 6234
Introdotto nel 1955, la referenza 6234 incarna l’ammodernamento della 6034, di cui conserva numerosi tratti stilistici con una differenza fondamentale. Infatti, con la presentazione di tale modello, Rolex abbandona la cassa monoblocco per dirigersi verso una cassa a tre corpi con lunetta e cassa indipendenti una dall’altra. La produzione del 6234 termina nel 1961, con l’avvento del parente più prossimo del Daytona, ovvero la referenza 6238. Ugualmente alla 6034, anche la 6234 venne realizzata in numeri relativamente ampi e quest’ultima rappresenta probabilmente la più classica e definitivamente versione del Pre-Daytona.


I metalli in cui è stata declinata sono l’acciaio, l’oro giallo e l’oro rosa. Ancora una volta registriamo una netta prevalenza degli esemplari in acciaio, con quelli in oro che emanano un fascino ed un eleganza di altri tempi e risultano estremamente desiderati dai collezionisti. Oltre alle casse in oro, un’altra configurazione particolarmente in voga è la cassa acciaio con quadrante nero, la quale negli ultimi anni ha fatto registrare delle aggiudicazioni davvero notevoli.
Il 6034 è equipaggiato con il calibro Valjoux 72, denominato R72, il quale rappresenta una parte fondamentale della storia di Rolex. Nel 2020 Phillips ha inserito nel proprio catalogo un esemplare in oro in magnifiche condizioni che ha ricevuto una standing ovation da parte del mondo collezionisti, con un prezzo finale di 554.000 franchi. Lo stesso anno è stato messa all’incanto la versione con cassa in acciaio e quadrante nero, anch’essa recepita ottimamente dal mercato con un aggiudicazione finale di 412.000 franchi.

Rolex 6232
Insieme alla sopracitata referenza 6032, la 6232 rappresenta un’eccezione nel mondo dei Pre-Daytona. Infatti, essa monta un calibro Valjoux 23, in luogo del classico Valjoux 72 e presenta solamente due contatori cronografici sul quadrante. Descrivendo i Pre-Daytona viene da pensare che vi sia un abuso del termine “rarità” ma in questo caso non possiamo esimerci dall’usarlo. Così come per le referenze 5034 e 6032, anche la 6232 fa parte di quei modelli prodotti con una logica quasi sperimentale, forse per testare il mercato e quindi limitati a pochissime unità.

Per quanto concerne il 6232, solamente due esemplari sono conosciuti, entrambi in oro rosa, a fronte di una produzione totale di circa 12 pezzi. Si tratta di un oggetto pressoché unico, anche se praticamente identico al suo gemello 6234, dunque un oggetto per intenditori. Una tiratura così scarsa, ha fatto si che tale referenza restasse per molti anni una sorta di fantasma per la maggior parte degli appassionati. Tuttavia nel 2020, Phillips ha svelato un esemplare perfettamente conservato che ha dato l’opportunità a molti collezionisti di aggiudicarsi un segnatempo praticamente estinto. La quotazione finale di 740.000 franchi rispecchia l’incredibile rarità intrinseca della referenza.
Rolex 6238
Come anticipato poco sopra, la referenza 6238 incarna il genitore più prossimo del Daytona, tanto che per un periodo furono prodotti contemporaneamente. Essa rappresenta l’evoluzione ultima dei modelli Pre-Daytona e ha costituito la base su cui Rolex ha lavorato per creare un cronografo moderno e funzionale. Il 6238 è stato presentato nel 1962 ed è restato in catalogo fino al 1969 con una tiratura totale di circa 3.600 unità.
Gli esemplari appartenenti alla primissima produzione ereditano i quadranti dei modelli precedenti, contraddistinti da scale cronografiche multicolore ed indici applicati. Tuttavia Rolex ben presto implementa uno stile più moderno e funzionale, attraverso l’adozione di un quadrante più “sobrio” di colore argento, grigio o nero. Il calibro montato dalla referenza 6238 è il Valjoux 72b, con cui verranno equipaggiati anche i primi modelli del Daytona. Si tratta di un movimento base Valjoux, al quale Rolex ha apportato delle modifiche tecniche ed estetiche, al fine di migliorarne la precisione e le finiture.


Nonostante l’abbondante tiratura, vi sono delle configurazioni particolarmente rare e ricercate, su tutti gli esemplari in oro e quelli in acciaio con quadrante nero. Così come avvenuto spesso all’interno della famiglia dei Pre-Daytona, l’oro rimane un metallo infinitamente più raro dell’acciaio e ciò conferma la natura prettamente sportiva di tali modelli. Ad oggi, individuare un esemplare in condizioni perfette non è impresa semplice, che diviene pressoché impossibile quando si considerano le configurazioni sopracitate. Nel 2019 Phillips ha proposto un rarissimo 6238 in acciaio con quadrante nero, il quale considerate anche l’eccezionale stato di conservazione ha toccato i 250.000 franchi.


La nascita e l’evoluzione della famiglia dei Pre-Daytona si inserisce in quello che è considerato il periodo d’oro, nel quale Rolex ha partorito dei capolavori che oggi risiedono nell’Olimpo del collezionismo. Lo studio dei Pre-Daytona, oltre ad appagare gli occhi, consente di capire fino in fondo la storia della Casa e come essa sia giunta concepire uno dei segnatempo più iconici di tutti i tempi.
Inoltre consentono di comprendere il susseguirsi delle esigenze del mercato e delle necessità pratiche della clientela, alla quale Rolex ha sempre cercato di fornire l’oggetto più idoneo possibile. Come Rolex, no di TheWatchBoutique siamo sempre alla ricerca dei migliori pezzi per i nostri clienti, non esitate quindi a visitare la nostra Collezione di Rolex o contattarci, per trovare insieme il segnatempo perfetto per voi.
scritto da Lorenzo Rabbiosi