A volte un orologio non ha bisogno di portare un nome ambito sul quadrante per essere un oggetto da collezione sopra le righe. È proprio il caso di questo cronografo Election, prodotto probabilmente intorno alla metà degli anni '40 e che offre tutte le complicazioni immaginabili per un cronografo dell'epoca.

In primo luogo, il quadrante è un estremamente raffinato e ben conservato, bicolore nero e dorato a specchio. Le stampe in oro sono nitide e leggibili, e i numeri arabi sono disegnati con un carattere ornato ma dinamico. Oltre alla scala di ore e minuti, l'orologio ne presenta altre due: quella interna telemetrica, quella esterna tachimetrica.

La cassa in acciaio è sovradimensionata per l'epoca, quindi ancora molto contemporanea. È la ricercata e raramente vista “cassa a conchiglia", nel senso che il fondello non è né a scatto né a vite, ma viene tenuto fermo da quattro viti nascoste dietro le anse. All'interno del fondello, una scritta "Brevet 189190" conferma che la cassa è stata realizzata dopo il brevetto originale del 1937 da Schmitz Freres e co.

Infine il cuore pulsante di questo sorprendente cronografo è il movimento Valjoux 22, uno dei calibri cronografici più apprezzati e tecnicamente raffinati della storia - tanto che è stato addirittura scelto da Patek Philippe per essere la pietra angolare dei suoi ébauches, trovando posto all'interno delle ambite referenze 130, 1463, 1579 e così via.

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